Metro Redux, Homo Sapiens e Homo Novus - Recensione
Sviluppatore: 4A Games - Publisher: Koch Media - Data d'uscita: 28 Agosto 2014 - Piattaforme: PC/XONE/PS4
Senza che ce ne accorgessimo, la moda dei remastered ha conquistato il panorama videoludico attuale. Alcuni di questi sono decisamente ben accolti, basti pensare a Final Fantasy Type-0 HD, il cui gioco originale era confinato nella terra del sol levante, oppure a riproposizioni di vecchie glorie del passato come Grim Fandango; ma non tutti i remastered trovano una forte ragion d’essere come quelli di poc’anzi. Ed ecco che oggi parliamo di Metro Redux, un pacchetto che contiene le versioni ricucite a dovere di entrambi i Metro (2033 e Last Light) limate nei loro difetti.
L'alba del pianeta dei mutanti
Tratta dall’omonimo romanzo di Dmitry Glukhovsky, la narrativa di Metro 2033 (e Last Light con esso) è solida e introspettiva, non priva di colpi di scena. L’autore russo ha disegnato un futuro post apocalittico nel quale la popolazione moscovita, in seguito ad un olocausto nucleare, è costretta a rifugiarsi nelle gallerie della metropolitana per vivere lontano dalle radiazioni nocive che ricoprono la superficie. Il protagonista è Artyom, un militare che da bambino ha assistito alla pioggia delle testate nucleari e che tuttora difende la stazione in cui è cresciuto da banditi. Tutto inizia con la venuta di Hunter, ranger di un gruppo a protezione della metro, che in seguito a dei misteriosi attacchi di creature mutanti avvenuti nelle gallerie settentrionali, ci incarica di raggiungere il quartier generale del suo Ordine per avvisare l'intera metro di questi abomini che gironzolano per le gallerie. Inizia così la spedizione di Artyom tra le labirintiche vie del sottosuolo che lo porterà a indagare sul suo passato e sul passato oscuro dei Tetri, in un lungo viaggio mirato a far luce sulla paura dell’uomo verso l’ignoto.
Il Fallout Sovietico
Sebbene leggere “FPS post nucleare” porti alla mente un altro titolo ben più noto, a differenza del GDR firmato Bethesda, Metro Redux è un’avventura estremamente lineare, che non pecca però di cedere a giocatore un po’ di libertà in più. Vi è infatti una netta separazione tra i livelli al chiuso, sempre stretti e claustrofobici, e luoghi all’aperto, che osano un po’ dando più spazio su cui scorrazzare, ma che a conti fatti risultano sempre dei corridoi ben congegnati. E una struttura a corridoi, in generale, è un preludio di ripetitività. Per cercare di offrire in un’esperienza lineare più scorci possibili sull’universo di Glukhovsky, i 4A Games hanno separato le fasi d’azione e le fasi di calma, queste ultime progettate per far assaporare momenti di vita quotidiana nella metro, facendo prendere un po' di fiato al giocatore prima di rigettarlo nell'azione.
Se c’è un motivo perché i Metro riescono a competere con altri esponenti del loro genere sono le ambientazioni, estremamente cariche di fascino. Che sia una baraccopoli abusiva in cui le persone si divertono a raccontare favole ai bambini, un teatro di fortuna che spazza via le preoccupazioni della gente o il Cremlino stesso infestato da mutanti, ogni ambientazione dei due Metro è semplicemente sublime e capiterà anche a voi di rimanere a bocca aperta davanti alle architetture logorate di Mosca. Però, pur essendo sublime sotto il profilo artistico, Metro Redux oscilla vertiginosamente se viene considerato il fronte tecnico. Filmati in CGI che soffrono ancora pesantemente di tearing e delle animazioni rivelano il basso budget della produzione; produzione che dal lato puramente estetico offre invece meraviglie. L’utilizzo di aree piccole e ristrette ha infatti permesso ai 4A di potersi concentrare sulla definizione di alcune texture e in particolare sulla geometria presente a schermo che offre un più che eccellente livello di dettaglio e dona a molte delle inquadrature una ricchezza di particolari senza eguali. In Metro Last Light, più che in 2033, è possibile apprezzare una presa di coscienza del motore grafico che, in cambio di impercettibili cali di framerate, offre una draw distance maggiore che giova alla complessità poligonale a schermo. Aggiungete a tutto questo i 60fps pressoché granitici, l’implementazione di luce volumetrica e di un filtro antialiasing migliorato ed avrete un titolo old-gen ben tirato a lucido, se non fosse per i bug che ho riscontrato. Non sono incappato in nulla di potenzialmente game-breaking, ma è davvero fastidioso scovare nemici pattinatori o compenetrati nello scenario, qualche animazione errata durante le cutscene o dei rarissimi sbalzi delle hitbox. Nulla di davvero irritante o Skyrimiano, ma nemmeno da sottovalutare.
Se ti è ostile, uccidilo.
Metro si presenta come uno sparatutto in piena regola vincolato da una gestione delle risorse limitate, che assumono vitale importanza nel caso dei filtri per l’ossigeno. Fuori dalle gallerie metropolitane infatti aleggiano nubi tossiche per tutta Mosca aggirabili solamente mediante l’utilizzo di una maschera antigas. Adesso, in soldoni, tutto questo si tramuta in una ricerca spasmodica dei filtri nascosti in ogni angolo che altro non fanno se aumentare il nostro tempo a disposizione in superficie. Quest’idea, che avrebbe di certo avuto più senso se introdotta in un ambiente open world, può piacere e non piacere; Personalmente, ho amato l’ansia del tempo che scorre e l’ho trovata un buon contorno ad un’atmosfera di tensione costante: in Metro Redux passerete diverso tempo cercando proiettili, medikit ed altri gadget essenziali. Aggiungo inoltre che è possibile utilizzare la valuta di gioco, ossia proiettili d'oro, come munizioni di emergenza più efficaci di quelle normali. Sul fronte del gunplay troviamo una varietà più che soddisfacente di armi, che spaziano dalle più classiche come una rivoltella, a bocche da fuoco più originali e artigianali della metro, tutte modificabili dai mercanti sparsi lungo l'avventura. Il sistema di shooting è un pelino legnoso e old style, quasi a voler ricalcare l'effetto horror dei primissimi Resident Evil, lontani dunque dalla fluidità del più recente Battlefield. Rispetto alle edizioni originali, Metro Redux gode della presenza di un livello di difficoltà inedito che metterà davvero a dura prova la gestione delle risorse, nonché le skill del giocatore, e per un novizio potrebbe non essere la scelta più indicata.
Metro si presenta come uno sparatutto in piena regola vincolato da una gestione delle risorse limitate, che assumono vitale importanza nel caso dei filtri per l’ossigeno. Fuori dalle gallerie metropolitane infatti aleggiano nubi tossiche per tutta Mosca aggirabili solamente mediante l’utilizzo di una maschera antigas. Adesso, in soldoni, tutto questo si tramuta in una ricerca spasmodica dei filtri nascosti in ogni angolo che altro non fanno se aumentare il nostro tempo a disposizione in superficie. Quest’idea, che avrebbe di certo avuto più senso se introdotta in un ambiente open world, può piacere e non piacere; Personalmente, ho amato l’ansia del tempo che scorre e l’ho trovata un buon contorno ad un’atmosfera di tensione costante: in Metro Redux passerete diverso tempo cercando proiettili, medikit ed altri gadget essenziali. Aggiungo inoltre che è possibile utilizzare la valuta di gioco, ossia proiettili d'oro, come munizioni di emergenza più efficaci di quelle normali. Sul fronte del gunplay troviamo una varietà più che soddisfacente di armi, che spaziano dalle più classiche come una rivoltella, a bocche da fuoco più originali e artigianali della metro, tutte modificabili dai mercanti sparsi lungo l'avventura. Il sistema di shooting è un pelino legnoso e old style, quasi a voler ricalcare l'effetto horror dei primissimi Resident Evil, lontani dunque dalla fluidità del più recente Battlefield. Rispetto alle edizioni originali, Metro Redux gode della presenza di un livello di difficoltà inedito che metterà davvero a dura prova la gestione delle risorse, nonché le skill del giocatore, e per un novizio potrebbe non essere la scelta più indicata.
Pensiero Finale
Nonostante l'impegno degli sviluppatori nel volerlo spolverare introducendo piccole migliorie, Metro Redux rimane una piacevole riedizione che però non offre più che i titoli originali rivisitati, sempre di ottima fattura. Chi ha già concluso entrambi i titoli nella scorsa generazione non avrà nessun motivo di riacquistarli, fatta eccezione per un profilo tecnico più elaborato e un prezzo di lancio (ormai passato) davvero vantaggioso.
Nonostante l'impegno degli sviluppatori nel volerlo spolverare introducendo piccole migliorie, Metro Redux rimane una piacevole riedizione che però non offre più che i titoli originali rivisitati, sempre di ottima fattura. Chi ha già concluso entrambi i titoli nella scorsa generazione non avrà nessun motivo di riacquistarli, fatta eccezione per un profilo tecnico più elaborato e un prezzo di lancio (ormai passato) davvero vantaggioso.
Se volete assistere alla caduta di Mosca in 1080p o se più semplicemente non conoscete le opere di Glukhovsky, correte negli store e prendetelo senza pensarci due volte. Consigliato agli amanti degli Fps, delle buone narrative e dei post apocalittici.
Voto Finale: 7.0
Voto Finale: 7.0
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| Un po' di svago tra una guerriglia e l'altra è lecito, dopotutto. |




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