Bastion - Recensione
Sviluppatore:
Supergiant Games
Publisher: Warner Bros.
Piattaforme: Xbox 360 – PC - Mac
Data d’uscita: Luglio 2011 (XBLA) – Agosto 2011 (Steam) – Aprile
2012 (Mac)
Il mondo degli Indie è un universo in continua espansione.
Ogni anno si arricchisce di generi, temi, e aspetti sempre più diversificati e
stravaganti, che fanno dell’originalità il loro punto forte. Nonostante il
basso budget, sono molte le produzioni indipendenti in grado di concorrere a
testa alta con i tripla A ed uscirne vincitrici. Bastion, è una di queste.
L’avventura prende luogo su delle porzioni di Terra fluttuanti. Il protagonista (chiamato semplicemente Kid) si alza dal suo letto e prosegue per una strada che si forma sotto i suoi piedi. Terreno, mura, porte e decorazioni, si incastreranno dinamicamente appena Kid si sposterà. All’inizio può apparire strano tutto ciò ma giocando non vi chiedrete cosa stia succedendo, perché sarete rapiti da quell’immenso intrecciarsi di colori che vi si parerà davanti. Una voce vi dirà di raggiungere il Bastion, un’isola che galleggia nel cielo e, proseguendo nell’avventura, funzionerà da Hub centrale per i vostri spostamenti. Una volta giunti, farete la conoscenza della misteriosa voce che prima vi ha guidato: Rucks, il narratore. Egli vi spiegherà la storia della sua terra, Caelondia, e di come una forza oscura chiamata “Calamità” abbia modificato il mondo, rendendolo quell’arcipelago di città galleggianti che vedete ora; vi parlerà del Bastion e del misterioso monumento al centro di esso, attorno al quale ruoteranno le vicende di Kid. Il monumento è in grado di riportare Caelondia a prima che si verifichi la Calamità in modo tale da annullarla, ma per poterlo attivare, il monumento ha bisogno dei nuclei energetici sparsi per tutta la mappa. E indovinate a chi spetta raccoglierli?
Percorrendo la falsariga di uno Zelda, Bastion propone un gameplay molto accessibile che si evolve e matura con le armi e mosse speciali sparse per il gioco. Inizieremo con un martello, a seguire una spada, uno scudo, uno spara-ossa, una carabina, un lanciafiamme e molto altro, ma a differenza del titolo di Nintendo, l’equipaggiamento è limitato a due soli oggetti più scudo ed una mossa speciale; gli sviluppatori hanno dato sfogo a tutta la loro fantasia nella creazione dell’inventario e si nota, ma alla fin della fiera risulta troppo dispersivo per un titolo dalla linearità disarmante come Bastion. Di tutt'altro canto sono i nemici che, pur non brillando per assortimento, vengono gestiti in modo eccellente, costringendo il giocatore a lavorare d'ingegno e realizzare diverse strategie a seconda del tipo di avversario. Infine, il Bastion, perno attorno il quale ruotano le vicende del gioco, non è una semplice isola per gli spostamenti, bensì è un luogo da far rinascere e plasmare attraverso le pergamene raccolte nell'avventura che permettono la creazione di punti d'interesse all'interno dell'isola stessa. Questi punti sono fondamentali ai fini del gameplay e spaziano da un semplice elenco di archievement ad una distilleria che gestirà i bonus passivi e molto altro.
Build that wall
A spodestare il gameplay e a superare persino il level design è la soundtrack che predomina in ogni situazione. Tanto di cappello a Darren Korb, che è stato in grado di sviluppare una raccolta i cui brani riescono ad adattarsi sia alle fasi più frenetiche che ai momenti più malinconici, riuscendo persino a descrivere il carattere di un personaggio attraverso l'uso di un semplice brano. Con i suoi brani, Bastion regala all'industria videoludica una delle colonne sonore più versatile e funzionale che ci sia.
Pensiero Finale
Bastion è una piccola perla in grado di stupire e affascinare per la sua semplicità. L'impressione che si ha giocandolo è quella di giocare ad un gioco sperimentale. Durante il corso del gioco trascendono il coraggio, la fantasia e la passione degli sviluppatori, percepiti prima lievemente, come una delicata carezza, poi come uno schiaffo morale in prossimità della conclusione. Insomma, Bastion è un gioco da non perdere.
Acquisto consigliato: Sì
Valutazione complessiva: 7,9
Build that wall
A spodestare il gameplay e a superare persino il level design è la soundtrack che predomina in ogni situazione. Tanto di cappello a Darren Korb, che è stato in grado di sviluppare una raccolta i cui brani riescono ad adattarsi sia alle fasi più frenetiche che ai momenti più malinconici, riuscendo persino a descrivere il carattere di un personaggio attraverso l'uso di un semplice brano. Con i suoi brani, Bastion regala all'industria videoludica una delle colonne sonore più versatile e funzionale che ci sia.
Pensiero Finale
Bastion è una piccola perla in grado di stupire e affascinare per la sua semplicità. L'impressione che si ha giocandolo è quella di giocare ad un gioco sperimentale. Durante il corso del gioco trascendono il coraggio, la fantasia e la passione degli sviluppatori, percepiti prima lievemente, come una delicata carezza, poi come uno schiaffo morale in prossimità della conclusione. Insomma, Bastion è un gioco da non perdere.
Acquisto consigliato: Sì
Valutazione complessiva: 7,9

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