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Visualizzazione dei post da ottobre, 2016

Her Story, il caso di Simon Smith - Recensione

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A chi è nuovo nel mondo del gaming come il sottoscritto, il nome di Sam Barlow probabilmente non dirà nulla. Chi invece, già navigato dell’industria, conosce l’uomo dietro Silent Hill: Shattered Memories e Aisle, non farà fatica a chiamarlo folle sperimentatore. Già in quel mezzo spin-off mezzo remake del primissimo Silent Hill Barlow mostrò al pubblico la sua voglia di sperimentare, modificando pesantemente gli standard della serie e forgiando un nuovo modo di concepire il survival horror, tra i suoi pregi e i suoi difetti. Tuttavia il Designer americano non aveva mai ricoperto un ruolo estremamente incisivo nello sviluppo di un videogame. Almeno fino ad oggi, l’oggi del 24 giugno 2015, data di uscita del suo primo titolo indipendente: Her Story. Scopriamo quindi perché ritengo la storia della scomparsa di Simon Smith un caso che vale la pena risolvere.

The Journey, il viaggio senza inizio né fine - Recensione

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In ogni ambito artistico vi è sempre un’opera o un artista in particolare difficile da classificare; un dipinto a cavallo tra più movimenti artistici, un Montale in letteratura, o anche una canzone dei Queen che si adagia tra più generi, ogni diramazione artistica ha da sempre una pecora nera che fa fatica a incastrarsi in una qualsivoglia categoria. Semplicemente gli sta stretta un’unica, magari banale, definizione. Nel mondo videoludico questo è il caso di Journey, esperimento della losangelina Thatgamecompany, il quale si è dimostrato così atipico da rigettare qualsiasi genere gli venisse accostato. Vediamo perché.